Il grande Gatsby

In questi giorni ho avuto l’occasione di leggere un grande classico della letteratura americana: IL GRANDE GATSBY. Non sono mai stata una grande appassionata di autori americani, ma qualche mese fa ho scoperto alcuni scritti di Fitzgerald inediti e me ne sono innamorata. Erano racconti autobiografici (come del resto tutta la sua produzione) dal taglio molto lucido e malinconico, che scavavano sotto la superficie patinata dei favolosi anni venti, andando a scoprire i molti vizi della società americana di quel tempo, in apparenza dedita a folli divertimenti, balli, alcool, feste, macchine sportive, ma in realtà dominata dalla tristezza, dalla menzogna e dalla paura del giudizio altrui. Impossibile non fare il confronto con la nostra società americana, che sembra ricaduta nello stesso vortice di superficialità e disinteresse collettivo. Per fortuna una voce come Fitzgerald ha messo a nudo la vera anima americana, da un punto di vista interno, dato che lui e la moglie vivevano appieno la bella vita agiata di quegli anni. E grazie anche al personaggio di Nick Carraway, un agente di borsa un po’ sfigato, che si è trasferito nella Grande Mela dal Midwest, ma vive nel sobborgo di West Egg perché di più non può permettersi. La sua vita cambia quando scopre che il suo vicino di casa è il misterioso Jay Gatsby, un giovane riccone che dà feste favolose e frequentate da decine e decine di persone, praticamente ogni sera. In realtà Nick scopre che nessuno sembra conoscere davvero il padrone di casa e che su di lui circolano le storie più incredibili. Un giorno però Gatsby si rivolge proprio a lui, con l’intenzione di diventare amici, ma poco tempo dopo Nick realizza il vero motivo del suo interesse: entrare in contatto con la splendida cugina, Daisy, amore perduto di Gatsby. La vita di Daisy del resto è tutt’altro che felice: ha un marito che la tradisce sistematicamente e che la ignora per la maggior parte del tempo, amici che sanno tutto ma non le dicono niente, e lei dal canto suo sembra far di tutto per ignorare i suoi problemi coniugali e personali, dimenticandoli con alcool, shopping e feste. Ma le loro vite vuote e superficiali prenderanno di lì a poco un grande scossone e niente potrà più essere come prima.

Il finale non ve lo svelo perché sarebbe davvero un peccato mortale, ma è splendido nella sua totale desolazione.

Il mio consiglio è quindi quello di recuperare questo libro e approfittare magari delle imminenti vacanze pasquali per leggerlo, tanto non è molto lungo e soprattutto è molto scorrevole. E il costo del libro non è un problema, visto che la Newton & Compton ha appena pubblicato una versione del romanzo (integrale) a un prezzo irrisorio.